Revenue Management
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13 gennaio 2024
Family hotel, single hotel oppure animal hotel? Quando conviene specializzarsi e rivolgersi esclusivamente a determinate fette di mercato? E come farlo al meglio? Scopriamolo insieme
Una delle
richieste che ci sentiamo rivolgere più frequentemente dagli albergatori è:
“vorrei un determinato tipo di cliente (famiglie, persone con animali
domestici, etc.), come faccio a ottenerlo?”
Per
rispondere è opportuno partire dal presupposto che viviamo in un mercato
libero, e questo significa che chiunque può decidere liberamente di recarsi o
meno in un determinato hotel, indipendentemente dal suo status economico e
sociale. Anche se una struttura si chiama family hotel e il nome di tutte le
sue camere contiene l’appellativo family, ci sarà sempre la possibilità che un
gruppo di amici single o una coppia di fidanzati senza figli prenoti (magari
non prestando molta attenzione alla descrizione dell’hotel) e lasci poi una
recensione negativa. Allo stesso modo, anche se una struttura si chiama animal
hotel, carica foto sul proprio sito e su tutti i portali online in cui si
vedono animali domestici e specifica tutti i servizi offerti agli amici a
quattro zampe, ci sarà sempre la persona che prenoterà (magari attirata da
un’offerta speciale e senza approfondire le caratteristiche dell’hotel),
soggiornerà e si lamenterà poi del fatto che è allergico ai cani o ne ha
timore. Alla luce di tutto ciò, e appurato il fatto che non è l'albergatore a
scegliere a chi rivolgersi, ma è il libero mercato a scegliere chi soggiornerà
presso il suo hotel, è altresì vero che si può cercare di indirizzare la scelta
verso un determinato pubblico.
Al
riguardo, la prima domanda da porsi è la seguente: si vogliono veramente
chiudere le porte a tutti coloro che non rispecchiano il proprio target? La
seconda domanda, invece, è: si stanno realmente fornendo tutti i servizi che
quel tipo di target ricerca e richiede?
In risposta
alla prima domanda si consideri che diventare un family hotel, ad esempio,
precluderà varie fasce di clientela come quella dei single e delle coppie senza
bambini. Questo tipo di percorso, quindi, potrà essere intrapreso solo se dopo
un’attenta analisi dei dati si evincerà che queste fette di mercato non
rappresentano quelle dei clienti principali della struttura, e che farne a meno
non costituirebbe un grosso problema.
Solo dopo
aver appurato ciò, si potrà procedere e rispondere anche alla seconda domanda:
si stanno veramente offrendo tutti i servizi di cui le famiglie hanno bisogno?
Chiamarsi semplicemente family hotel e rinominare le camere family NON
significa essere un albergo orientato alle famiglie. Solo un’adeguata e ricca
offerta di servizi dedicati lo può far diventare. Esistono family hotel, ad
esempio, che al momento dell’arrivo ancor prima di effettuare il vero check-in
agli adulti ne fanno fare uno apposito ai bambini tramite l'utilizzo di un
tablet ad hoc, al fine di renderli partecipi di questa esperienza. Fanno poi
trovare loro un gioco in camera, sono attrezzati con aree gioco dedicate e
personale di baby sitting e/o animazione, forniscono scalda biberon, fasciatoi,
culle, seggioloni e tutto l’occorrente per le famiglie con neonati, propongono
escursioni ad hoc per tutta la famiglia, magari hanno un abbonamento a Disney
plus, e pensano anche all’intrattenimento dei genitori nel momento in cui i
bambini si stanno divertendo col personale dedicato (un aperitivo dedicato agli
adulti, un piccolo concerto con musica dal vivo, pacchetti con massaggi di
coppia, etc.).
Se non si
offrono questi servizi o buona parte di essi si può anche pensare di
esternalizzarli o di proporre delle convenzioni con privati, ma in ogni caso
solo fornendone quanti più possibili si potrà targettizzare al meglio la
propria struttura. Lo stesso discorso può essere fatto per quanto riguarda gli
animali domestici: se si decide di diventare un hotel pet friendly non basta
accettare gli amici a quattro zampe e applicare loro un supplemento (spesso
anche giornaliero purtroppo), ma si devono fornire i relativi servizi come due
ciotole e un piccolo kit munito di giochi, predisporre un’area cani e
possibilmente anche un servizio di dog sitting. Non basta dire di essere
qualcosa per esserlo realmente, ma ci si deve impegnare opportunamente,
altrimenti conviene lasciare la scelta libera e non targettizzarsi. Questa
regola si applica un po’ a tutto.
Si deve
sempre tenere bene a mente, infatti, che l’hotel crea ospitalità. Se si decide
di applicare un supplemento giornaliero per il parcheggio, ad esempio, questo
può essere ben compreso finché ha costi contenuti, ma quando il costo supera
quello dei parcheggi a pagamento normali e che possono essere trovati a pochi
passi dall’hotel, le recensioni negative in proposito probabilmente
fioccheranno. Come fare per evitarle? Basta fornire un servizio, come rendere
il parcheggio custodito, abbinare una pulizia dei vetri dell’auto o far trovare
due bottigliette d’acqua all’interno dell’auto con un biglietto di
ringraziamento in cui si augura buon viaggio.
Riprendendo
il tema relativo alla targettizzazione, il nostro consiglio è quello di valutare
bene tutti gli elementi descritti in precedenza, chiedendosi se si è veramente
disposti a rinunciare a una determinata fetta di clientela in virtù di un
target specifico, e se si è poi realmente disposti a investire al fine di
soddisfare al meglio le esigenze di tale target.
Un altro
elemento che può aiutare un hotel a segmentare la propria clientela può essere
il prezzo, tuttavia ci si deve DIMENTICARE del
fatto che il cliente che spende di più sia qualitativamente un ospite migliore
rispetto a quello che spende di meno. Statisticamente, durante tutti i nostri
anni di lavoro non abbiamo mai notato una correlazione in questo senso, ma abbiamo notato
invece che all’albergatore rimane particolarmente impresso l’ospite che spende
poco e “si comporta male”. Personalmente, però, vi possiamo assicurare che anche
nei migliori cinque stelle gli ospiti non si comportano necessariamente meglio,
pur se sono alto spendenti. Non scenderemo nei particolari solo per una questione
di decenza, ma vi garantiamo che in questi anni ci è successo di vedere veramente
di tutto al riguardo.
Ad ogni
modo, ciò ovviamente non toglie il fatto che il prezzo oggettivamente screma
gli ospiti tra chi si può permettere un determinato albergo e chi no. Al
riguardo, si deve comunque essere consapevoli del fatto che sia chi spende poco
che chi spende tanto sarà alla ricerca degli standard qualitativi minimi, che
però saranno diversi tra loro e direttamente proporzionali a quanto speso. Più
alto sarà l’importo pagato, infatti, più elevato sarà lo standard preteso e
quindi maggiori le richieste che arriveranno. Un ospite che decide di
soggiornare in un due stelle spendendo poco chiederà fondamentalmente una
camera pulita, una buona accoglienza e una colazione quanto più variegata
possibile. L’ospite che spende molto in un cinque stelle, invece, avrà sicuramente
delle esigenze maggiori. Bisogna quindi ricordarsi sempre che volere i clienti
che spendono molto implica anche fornire loro servizi di alto livello.